Di Vittorio Bianchi
Vasco compie oggi 65 anni. 65 anni, ma la stessa energia di un ventenne sul palco. Una figura sicuramente controversa: da alcuni criticato, da altri amato, ma quasi a nessuno indifferente. Al pari degli U2, dei Rem e dei grandi artisti internazionali, Vasco è una di quelle poche icone della musica italiana che da decenni compone canzoni che fanno sognare e trasportano generazioni di tutte le età fuori dal tempo e dallo spazio. I suoi concerti sono scariche di adrenalina e i suoi testi provocanti poesie di analisi della società, oltre che caratterizzati da una stupefacente capacità di mettere l’uomo a nudo nei suoi istinti primordiali. Allo stesso tempo carica i protagonisti delle sue canzoni di un significato profondo, spronando a non accontentarsi, come nella canzone “Siamo soli”, in cui alla fine ammette che, malgrado tutto, “siamo vivi”. Insomma, Vasco non è solo un artista, ma è un fenomeno sociale: 30 album pubblicati, 35 milioni di dischi venduti, tour spaziali, 180.000 spettatori per il prossimo Modena Park. Numeri da capogiro che coronano una carriera che sembra non tramontare mai.
Pioniere nel saper dare una forma, un nome ed una voce al rock italiano. Fra alti e bassi, tanto si può dire, ma non che non abbia fatto la storia della musica italiana. Un artista con uno stile di vita sregolato, di cui però non si è mai vergognato, che non ha mai tentato di nascondere. Anzi, ha deciso di ostentarlo, orgoglioso. E lo ha fatto a modo suo, lasciando il segno: gli ha dedicato una canzone, le ha dato un titolo che non usa mezzi termini “Una vita spericolata” e l’ha fatta entrare nella storia. Una delle tante. E’ proprio questo suo stile di vita, ribelle, che non accetta compromessi, onesto fino in fondo, che lo rende così umano e probabilmente così amato dal suo pubblico. Una figura coerente anche nell’errore, e questo, in un mondo dove di coerenza se ne sente sempre più il bisogno, ha fatto la differenza. A fronte di artisti che sembrano distanti anni luce dalle istanze sociali, la musica di Vasco sembra parlare proprio a noi, proprio adesso, rendendocelo accessibile, quasi palpabile, fra i versi delle sue poesie. Auguri Vasco.