Amministrazione federale: sempre pochi gli italofoni

La presenza di collaboratori italofoni in seno all'Amministrazione federale marcia sostanzialmente sul posto. Lo indica il rapporto sulla gestione del personale per l'anno 2017 approvato dal Consiglio federale.
Il documento segnala che la presenza di personale italofono era del 7,1% alla fine dell’anno (una percentuale in lentissima crescita dal 2013, quando era del 6,8%). Tale valore si situa nella parte bassa della forbice indicata dal Consiglio federale: 6,5%-8,5%. Anche se a livello generale la presenza di italofoni si avvicina agli obiettivi del Governo, le cose cambiano radicalmente se si considerano i singoli dipartimenti.
A parte la Cancelleria federale e i Dipartimenti federali delle finanze (DFF) e di giustizia e polizia (DFGP), con percentuali rispettivamente del 21,5%, del 10% e del 7%, negli altri dipartimenti la presenza italofona è inferiore ai valori di riferimento: si va da un misero 4,7% del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) al 6,2% del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).
Le alte percentuali della Cancelleria federale e del DFF si spiegano con la forte presenza di italofoni nei servizi linguistici (traduttori), nonché con l'importante effettivo di doganieri impiegato a sud delle Alpi.
Lo stesso discorso fatto per gli italofoni vale anche per le altre minoranze latine: i francofoni risultano leggermente sottorappresentati nell'Amministrazione federale (quota di riferimento: 21,5%-23,5%, effettivo: 21,7%), mentre i romanici sono nettamente al di sotto dell'obiettivo (fissato al 0,5%-1,0%, effettivo 0,3%). Da parte loro, i germanofoni sono ancora una volta sovrarappresentati (sono il 71,8%, obiettivo: 68,5%-70,5%).
Obiettivo non pienamente raggiunto neppure per quel che concerne l'occupazione delle donne: nel 2017 erano il 43,2% del totale del personale federale, un dato che si situa al di sotto della fascia di valori (44%-48%) di riferimento.
La rappresentanza femminile varia molto a seconda dei dipartimenti: nel DFI e alla Cancelleria federale le donne sono maggioritarie, rispettivamente con il 54,1% e il 53,3%. Dal canto loro, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (32,6%), quello dell'ambiente, dell'energia e della comunicazione (36,7%) e quello delle finanze (39,6%) non soddisfano gli obiettivi prefissati. Nell'anno in rassegna l'età media del personale dell'Amministrazione federale è leggermente aumentata rispetto al 2016. Anche il lavoro a tempo parziale ha registrato un incremento, sia per le donne che per gli uomini.

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