di Rocco Lettieri
Festeggiati i 50 anni della DOC
Era il 1966, un anno dopo la nascita del Consorzio dei produttori, precisamente a primavera, quando sul mercato per la prima volta in Italia esce il Vino Nobile di Montepulciano DOC. Mettendo in atto il Decreto del Presidente della Repubblica 930 del 1963, infatti, il pregiato vino toscano è stato tra i primi dieci vini italiani a dotarsi di questo marchio di qualità.
Sono passati cinquanta anni da quel primo traguardo che segnò la crescita della denominazione fino ad arrivare, ancora una volta primo vino in Italia, a ottenere nel 1980 il massimo riconoscimento, la DOCG. Da allora ad oggi il Consorzio dei produttori è cresciuto di pari passo con la qualità e la notorietà del Vino Nobile.
Per tutto il 2016 sono state messe in programma iniziative varie per ricordare e ripercorrere la storia di uno dei vini italiani più apprezzati al mondo. “Colore granato, sapore asciutto leggermente tannico, profumo di mammola, gradazione alcolica non inferiore ai 12 gradi”. Così enunciava il primo disciplinare, firmato il 12 luglio 1966 dall’allora presidente della Repubblica Saragat, del Vino Nobile di Montepulciano.
La storia di Montepulciano è da sempre intimamente legata alla fama delle sue vigne e del suo vino. Un'antica leggenda vuole che Montepulciano sia stata fondata per volontà del re etrusco Lars Porsenna. Si dice, infatti, che egli si trasferì da Chiusi sull'antico colle di Mons Mercurius seguito dagli abitanti di Chiusi, che più tardi cambiarono il nome del colle in Mont Politicus.
Fin dalle sue origini Montepulciano fonde con il vino la sua storia, come testimonia una kylix (tazza da vino) a figure rosse di produzione chiusina rinvenuta nel 1868, insieme a numerosi oggetti in bronzo in una tomba etrusca nei pressi del paese toscano. La tazza, infatti, recava la rappresentazione di Flufluns, il Bacco etrusco dio del vino, che gioca insieme ad una menade al cottabo, un gioco in cui il vino era protagonista. Livio nelle sue Storie (V,33), riferisce che i Galli calarono in Italia attratti proprio dal vino di quelle colline che un etrusco di Chiusi, tal Arrunte, aveva fatto loro assaggiare per convincerli a varcare le Alpi e vendicarsi così del suo Locumone, per una banale questione di gelosia.
Passando dal periodo medioevale al XVII secolo, ricordiamo come Francesco Redi, insigne non solo come medico e naturalista, ma anche come poeta, esaltasse, nel suo ditirambo Bacco in Toscana del 1685, con tanta efficacia il vino. Il Redi immagina che Bacco e Arianna elogino i migliori vini della Toscana:
Bella Arianna con bianca mano
versa la manna di Montepulciano,
colmane il tonfano, e porgilo a me.
Questo liquore, che sdrucciola al core,
oh, come l'ugola e baciami e mordemi!
oh, come in lacrime agli occhi disciogliemi!
Me ne strasecolo, me ne strabilio
e fatto estatico vo in visibilio.
Onde ognun che di Lieo
riverente il nome adora,
ascolti questo altissimo decreto,
che Bassareo pronuncia e gli dia fé:
Montepulciano d'ogni vino è Re!
Un grande amore
Ventitré sono le edizioni di anteprime per sancire un grande amore, quello tra Montepulciano e il Vino Nobile. A sancire ancora di più questo legame sono stati i lavori di restauro della Fortezza dove fra pochi mesi il Consorzio trasferirà la propria sede. La Fortezza è edificio storico per eccellenza nel ricco patrimonio architettonico di Montepulciano e al cui restauro hanno contribuito anche i produttori associati.
La tradizionale passerella rappresentata dall’Anteprima, arricchita quest’anno dalla presenza di ben 44 aziende, con alcune new entry ed altri elettrizzanti debutti, è stata una sorta di anticipazione dell’imminente trasferimento che, oltre che mettere a disposizione degli uffici e dei soci una sede più ampia e adeguata alle crescenti necessità e consentire l’inaugurazione di un'innovativa oli-enoteca, per ribadire ancora di più il ruolo centrale che il vino ricopre nella società e nella struttura economica di Montepulciano.
“Un evento che di anno in anno supera ogni aspettativa – ha detto il Presidente Andrea Natalini - e che per quest’anno ha toccato nuovi record di partecipazione delle aziende, segno evidente che il Consorzio ha lavorato bene in questi anni creando uno spazio che va al di là ormai della semplice promozione commerciale, ma che avvicina turisti e appassionati destagionalizzando il turismo a Montepulciano”.
La zona di produzione del Vino Nobile di Montepulciano fa riferimento al territorio del comune di Montepulciano in provincia di Siena, situato in posizione particolarmente favorevole, sulla dorsale collinare tra Val di Chiana e Val d’Orcia. Tale zona è ristretta ai terreni compresi tra 250 e 580 metri s.l.m che presentano quelle caratteristiche climatiche e geologiche alle quali si deve la qualità del vino che si produce.
La grande kermesse quest’anno si è svolta in due momenti. Da sabato 13 a lunedì 15 febbraio la Fortezza è stata aperta a tutti i wine lovers che hanno potuto degustare il Vino Nobile, confrontandosi direttamente con i produttori.
Dopo un giorno di pausa, nella serata di mercoledì 17 febbraio, sono giunti i giornalisti impegnati nel tour regionale delle Anteprime; un’ottima cena a buffet (il catering di Massimiliano Cappelli è davvero un’azienda che si migliora sempre di anno in anno – indimenticabili la zuppa d’orzo, la minestra di pane, i pici e le carni di cinghiale e di Chianina) ha aperto anche le degustazioni di vecchie annate da potersi scegliere da una Carta dei Vini davvero strepitosa appositamente allestita per festeggiare il 50esimo della DOC: 24 Rosso di Montepulciano (dal 2014 al 2012); 32 VNdM DOCG (dal 2012 al 2007); 9 VNdM DOCG Selezione (dal 2012 al 2007); 14 VNdM DOCG Riserva (dal 2011 al 2008); 15 Vin Santo di Montepulciano DOC (dal 2012 al 1990) e per chiudere 10 Grappe di Vinacce di Vino Nobile. Una bella accoglienza per persone che già avevano degustato nelle precedenti 4 anteprime qualcosa come circa 200 vini.
I numeri del VNdMontepulciano
Cinquecento milioni di euro. È questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell'economia locale è indotto diretto del vino.
Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, 2.200 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 76 associati al Consorzio dei produttori). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2015 sono state immesse nel mercato circa 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile (in linea con l'anno precedente) e 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano Doc.
Il mercato. In linea con gli ultimi anni, anche il 2015 si conferma anno dell'export con una quota destinata all'estero pari all'80% di prodotto, mentre il restante 20% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le principali vendite sono registrate in Toscana per il 47%, dato al quale si aggiunge il 19%delle vendite al Centro. Al Nord è stato venduto il 16% del totale, mentre è cresciuta del 4% toccando quota 17%.
Per quanto riguarda l'estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania torna a crescere del 3% con il 46% della quota esportazioni e resta il primo paese per le vendite del Nobile. Strepitosa performance anche per la Svizzera (+7%) che con il 17% rappresenta un importante sbocco. Il dato più significativo arriva ancora una volta dagli Stati Uniti che segnano un + 10% nel 2015 arrivando a rappresentare il 20% dell'export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Ue con oltre il 7% delle esportazioni.
La degustazione
Sono stati il Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi ed il Presidente del Consorzio del Vino Nobile Andrea Natalini, dopo i saluti di rito, ad aprire ufficialmente le degustazioni. I vini in anteprima dell’ultima vendemmia, che è stata considerata di elevatissima qualità (ha ricevuto le cinque stelle) e il Rosso di Montepulciano DOC 2014 (tre stelle) sono stati degustati ai tavoli alla presenza dei produttori.
I veri protagonisti offerti in degustazione ai giornalisti ai tavoli con l’ausilio dei sempre bravi sommelier sono stati i Nobile di Montepulciano con le annate 2013 (4 stelle), pronta ad essere immessa sul mercato dopo i due anni di maturazione previsti dal Disciplinare di produzione e 2012 Riserva (considerata a 5 stelle); 17 vini facevano parte delle annate precedenti dal 2012 al 2007. In totale 79 vini di cui 28 prova di botte. Un terzo che non si poteva non degustare. Comunque sempre meno di altre anteprime, segno positivo poiché i produttori cercano di accelerare i tempi di maturazione per portare vini più pronti in degustazione.
Bisogna ricordare che l’annata 2013 verrà ricordata per equilibri senza scosse, né troppo caldo, né troppa pioggia, temperature nella media e freddi nei momenti giusti. Le uve del 2013 si sono quindi presentate alla vendemmia con una discreta concentrazione zuccherina, buona acidità e buona dotazione polifenolica.
Un’annata posticipata rispetto alle ultime vendemmie alle quali eravamo abituati. I vini si presentano molto interessanti, con grado alcolico nella media, buone acidità con pH leggermente elevati. Ottimi colori, buoni profumi ed anche tannini abbastanza morbidi. I vini dell’annata 2013 risultano quindi eleganti, profumati con spiccata personalità del vitigno Prugnolo. Tra le mie preferenze dei 43 campioni del 2013 ho trovato vecchie conferme (Avignonesi, Boscarelli, Gattavecchi, Le Berne, Gracciano della Seta, Nottola, Poliziano, Romeo, Palazzo Vecchio, Contucci, Salcheto e Talosa) e interessanti vini di case vinicole abbastanza recenti: Dei, Icario, Tenuta Tre Rose Santa Caterina, Le Bertille, Tenute del Cerro e Villa Sant’Anna. Dalle Riserve 2012 mi aspettavo di più. Questi i migliori assaggi: Dei Bossona, Casale Daviddi, Le Berne, Il Conventino, La Braccesca Santa Pia e Croce di Febo Amore Mio. Cinque grandi vini tra le “annate precedenti”: Salcheto Salco 2011, Tenuta Trerose Simposio 2011, La Ciarlana 2010, Il Macchione Riserva 2010 e Carpineto Vigneto Sant’Ercolano 2007.
Presentato il nuovo restyling del logo
Il restyling del grifo è piaciuto molto. Tanti gli applausi. Il nuovo “sigillo” che accompagnerà nei prossimi anni l’immagine del Vino Nobile è ancora il simbolo di Montepulciano, il grifo, proposto sotto un altro aspetto, ovvero seduto sopra la città, Montepulciano, a salvaguardia di questa, ma con le ali spiegate, pronto a spiccare il volo, così come ha fatto negli ultimi anni il suo vino.
Il fuori Fortezza
Come ogni anno dopo la mattinata di degustazioni e il buffet di pranzo viene offerta ai giornalisti una lista di aziende a cui poter iscriversi per la visita pomeridiana e per la cena offerta dai produttori nelle rispettive cantine.
La mia scelta pomeridiana è andata alla Cantina Salcheto (nome di un ruscello e nome della pianta del salice). 30 anni di vita. Cantina “off-grid” (energeticamente autonoma), azienda modello per Gestione ambientale integrata, Carbon Water Footprint. L’offerta verteva su due degustazioni: la prima di Salco Riserva Nobile di Montepulciano DOCG dal 2004 al 1997; la seconda di Salco dal 2013 al 2005. Davvero interessanti le annate 1997; 1999; 2002 (per alcuni produttori annata pessima) e la 2003 e tra i vini più giovani: 2005; 2008; 2010, 2011 e 2013. Si accettano visite su prenotazione: www.salcheto.it
Per la cena ho scelto la Fattoria della Talosa e per due motivi. Il primo: a 100 mt dall’hotel dov’ero alloggiato e secondo per la presenza in cucina della chef stellata Silvia Baracchi del Relais Il Falconiere di Cortona che ci avrebbe preparato piatti da abbinarsi ai prestigiosi vini aziendali: Rosso di Montepulciano 2014, Nobile di Montepulciano 2013, la Riserva Talosa 2012, il Nobile Filai Lunghi 2001 e il Vin Santo Riserva 1995. Una cena irripetibile dalle mani di Silvia anche autrice di un libro della Trenta Editore: Rosso di Gusto. La Fattoria della Talosa è di proprietà della famiglia Angelo Jacorossi ed ha iniziato a produrre vini 40 anni fa. Due corpi staccati ma la cantina di affinamento è situata nel centro storico di Montepulciano tra due antiche edifici: Palazzo Tarugi e Palazzo Sinatti, completamente scavata nel tufo.
Da visitare: +39. 0578. 758277 – www.talosa.it