Il Bitcoin supera per la prima volta gli 11mila dollari, con un balzo pari al 13% in sole 24 ore. Un record pe la moneta virtuale, il cui valore è addirittura decuplicato nell'arco dell'ultimo anno: in 12 mesi la criptomoneta è cresciuta di oltre il 940%.
Il premio Nobel all'Economia Joseph Stiglitz dice in un'intervista a Bloomberg che il Bitcoin "ha successo solo per il suo potenziale di aggirare le regole e per la mancanza di supervisione: dovrebbe essere vietato. Non ha alcuna funzione sociale. È una bolla che regala emozioni forti a molte persone andando su e giù".
Sul fenomeno è intervenuta Bankitalia per lanciare l'allarme in merito a una forte "vulnerabilità a crisi di sfiducia". Il vice direttore generale di Palazzo Koch Fabio Panetta, in audizione in commissione Finanze alla Camera, ha infatti detto che intorno al Bitcoin ci sono "attività, contratti vulnerabili a crisi di sfiducia che possono essere repentine". Si tratta, ha aggiunto, di fenomeni difficili da regolamentare, come ha dimostrato l'esperienza della Cina. E ha commentato: "Non vorrei essere nei panni di chi dovrà scrivere le norme. Peraltro, non abbiamo nessuna visibilità sul volume delle transazioni, tranne quando vengono convertite in euro, ma queste sono solo la punta dell'iceberg".
Non crede molto, almeno per ora, al Bitcoin Jerome Powell, nominato da Donald Trump alla guida della Fed dopo Janet Yellen.
Nell'audizione alla commissione bancaria del Senato per la sua conferma, ieri Powell ha spiegato come a suo avviso le criptovalute saranno un motivo di preoccupazione nel ''lungo, lungo termine'': per ora l'industria non è abbastanza grande da avere un impatto sulla politica della Fed. Una posizione in linea con quella espressa nelle settimane scorse da Mario Draghi, secondo il quale le criptovalute non sono ancora abbastanza mature da richiedere regole. E proprio in assenza di regole il loro valore si impenna.
Oggi il mercato dei Bitcoin vale 160 miliardi di dollari: niente a che vedere con altri beni rifugio ben più consistenti. Eppure lo straordinario balzo in avanti delle quotazioni potrebbe dire che qualcosa di grosso si muove in un mercato che per ora rimane senza regole, scrive il Messaggero, che ha raccolto i pareri di alcuni esperti. Federico Paesano, senior Financial investigation specialist del Basel Institute of governance, assicura che "i fondi istituzionali non si sono ancora riversati sulle criptovalute" e che "se lo avessero fatto vedremmo corsi diversi".
Ad ogni modo Cme Group, il massimo gruppo mondiale che lavora sui derivati, ha lanciato dei futures sui Bitcoin. Ed ecco il balzo degli ultimi tempi, un fenomeno che "potrebbe finire in lacrime", avverte Ken Griffin dell'hedge fund Citadel.
Il commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestacher dice che a Bruxelles si sta indagando per "conoscere il fenomeno e capire se ci sono ripercussioni sull'economia reale, dal momento che ci sono dei lati oscuri". In origine infatti, il Bitcoin fu usato nel dark web per pagare armi e droga su Silk Road. Il direttore di Bankitalia Salvatore Rossi ritiene che ci sia il rischio riciclaggio e c'è anche chi parla del pericolo che "la mafia del Bitcoin sostituisca quella di adesso", come dice il capo degli 007 Alessandro Pansa. Insomma, tanti dubbi e poche certezze per una valuta virtuale nata nel 2008, ideata da Satoshi Nakamoto, pseudonimo dell'informatico che le diede vita, battezzata il 3 gennaio 2009 e poi moltiplicatasi a dismisura.