Lunedì è stata approvata dal Gran Consiglio ticinese la modifica della Legge sulle commesse pubbliche, che prevede l'obbligo di assegnare gli appalti a ditte svizzere sopra un certo limite di spesa. Dopo aver interposto ricorso contro la Legge sulle imprese artigianali (LIA) adottata dal Canton Ticino, la Commissione federale della concorrenza (COMCO) torna a prendere posizione contro il nostro Cantone proprio in riferimento a quest’ultima decisione.
Interpellato dalla RSI, il presidente della COMCO Vincent Martenet dichiara che questa legge rappresenterebbe un ostacolo alla libera concorrenza. "C'è un problema di concorrenza che riguarda i nostri partner all'estero" ha dichiarato Martenet, che in questo caso però non presenterà ricorso contro la misura ticinese, limitandosi ad esprimere la propria preoccupazione. "Così si minano gli accordi internazionali." Tempestiva la risposta del consigliere di Stato Claudio Zali, sempre alla RSI. "Fa piacere che la COMCO abbia reagito in tempi brevi, ma ormai la legge c'è, dovevano annunciarsi prima" ha affermato il direttore del Dipartimento del territorio. Zali ha inoltre dichiarato che "sono questioni di secondo piano rispetto alla necessità di preservare l'occupazione sul suolo cantonale, il fatturato e la possibilità di accedere alle commesse pubbliche delle piccole-medie imprese elvetiche".