Il 7 dicembre 2017 l’UNESCO ha iscritto il Carnevale di Basilea nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Grazie a questo riconoscimento, il Carnevale di Basilea va ad aggiungersi alla Festa dei vignaioli di Vevey, iscritta nel 2016. L’UNESCO ha considerato esemplare questa candidatura, la cui iscrizione rafforza la visibilità del patrimonio culturale immateriale urbano e sottolinea l’importante ruolo della lingua, in questo caso il dialetto di Basilea, come vettore di questo patrimonio.
Il Carnevale di Basilea è stata la seconda candidatura che l’Ufficio federale della cultura (UFC) ha sottoposto all’UNESCO nel marzo 2016 affinché venisse inserita nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Il 7 dicembre 2017, il dodicesimo Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, riunitosi sull’Isola di Jeju, Corea del Sud, ha deciso di iscrivere il Carnevale di Basilea nella Lista rappresentativa.
Il Carnevale di Basilea è una tradizione vivente particolarmente ricca, che riunisce musica (tamburi, pifferi e le cosiddette Guggen), espressioni orali (improvvisazione di versi satirici in dialetto detti Schnitzelbänke) e artigianato (cortei di lanterne, maschere e costumi). Forte di quasi 20 000 partecipanti e oltre 200 000 visitatori all’anno, questo evento culturale riveste notevole importanza per la popolazione locale. Il carnevale è presente in numerosi ambiti della vita sociale, economica e politica di Basilea e ne impregna lo spirito.
La candidatura, elaborata in stretta collaborazione con il comitato del Carnevale, è stata considerata esemplare, specie perché valorizza l’uso del dialetto come veicolo di trasmissione del patrimonio culturale immateriale. Le misure di salvaguardia proposte dai responsabili del Carnevale hanno trovato un’eco favorevole all’UNESCO. Esse mirano in modo particolare a coinvolgere le nuove generazioni stimolando la formazione musicale dei giovani suonatori di pifferi e tamburi e sviluppando materiale pedagogico per le scolaresche basilesi.
Candidature svizzere
Nell’ottobre 2014, il Consiglio federale ha approvato una Lista indicativa di otto tradizioni viventi svizzere le cui candidature sarebbero poi state presentate all’UNESCO in vista del loro inserimento nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Oltre alla Festa dei vignaioli, iscritta il 2 dicembre 2016, e al Carnevale di Basilea, vi figurano le competenze nella meccanica degli orologi, il design grafico e tipografico svizzero, la stagione alpestre in Svizzera, lo jodel, le Processioni della Settimana Santa a Mendrisio e la gestione del rischio di valanghe, il cui dossier è stato depositato nel marzo 2017.
Con la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale l’UNESCO si prefigge di proteggere un patrimonio che non si iscrive essenzialmente nella pietra e nello spazio ma nel tempo, nelle pratiche comunitarie e nelle interazioni sociali. Questo patrimonio comprende tradizioni viventi come le espressioni orali, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, i riti e le feste, le conoscenze della natura e dell’universo e le abilità artigianali. Esso illustra così la creatività umana e testimonia della grande diversità delle espressioni culturali nel mondo.