Mast photogallery, Bologna, fino all’11 settembre 2016
Fotografie dell'emilia romagna al lavoro
La Fondazione MAST ha inaugurato il 4 maggio scorso la nuova mostra fotografica dedicata al lavoro e al paesaggio dell’Emilia Romagna.
“Ceramica, latte, macchine e logistica – Fotografie dell'Emilia Romagna al lavoro”, curata da Urs Stahel, propone attraverso le immagini di 16 importanti fotografi, una riflessione sullo sviluppo economico e paesaggistico dell’Emilia Romagna negli ultimi decenni, in occasione della XI edizione di Fotografia Europea a Reggio Emilia che ruoterà attorno al tema La Via Emilia. Strade, viaggi, confini.
Le opere di Lewis Baltz, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Tim Davis, Simone Donati, John Gossage, William Guerrieri, Guido Guidi, Walter Niedermayr, Enrico Pasquali, Paola De Pietri, Bas Princen, Franco Vaccari, Carlo Valsecchi e Marco Zanta, insieme agli scatti anonimi delle Officine Minganti di Bologna, concorrono a creare un racconto che rappresenta fedelmente l'evoluzione economica dell'Emilia Romagna e la trasformazione in atto nel sistema produttivo.
Avvalendosi delle immagini provenienti dall’archivio fotografico e multimediale della collezione MAST, della collaborazione di fotografi che hanno prestato le loro opere e del contributo di Linea di Confine, la mostra intende creare una trama narrativa organizzata per gruppi di fotografie contrapposte.
“Immagini a cui è affidato il compito di raccontare – spiega Urs Stahel - come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi impianti e sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico, come al paesaggio tradizionale e ad un territorio dal sapore antico si contrappongano le nuove aree del terziario avanzato, dei commerci, della tecnica, dell'accelerazione e come simili fenomeni siano riscontrabili, non solo nei settori dell'industria meccanica e della ceramica, ma anche in quelli della produzione alimentare e della piccola impresa.”
Fanno parte del percorso espositivo i video di Lewis Baltz, Franco Vaccari, Tim Davis e William Guerrieri.
All'esposizione che offre all’inizio e alla fine le scene del Deserto rosso di Antonioni, le origini dell’alienazione dell’individuo nella prima età industriale, si aggiungono al piano terreno la presentazione di una trentina di volumi fotografici sull’Emilia-Romagna (il cui tasso d’arte e letteratura, intrecciato allo sviluppo industriale, è stato illustrato dall’italianista Marco Antonio Bazzocchi) e dalla proiezione in continuo del documentario di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi Le radici dei sogni. L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio.
di Augusto Orsi