Frontaliers: nelle sale d’oltre Gottardo il film campione d’incassi in Ticino

Un frontaliere italiano e un doganiere svizzero possono diventare amici?

Roberto Bussenghi è un frontaliere come tanti: ogni giorno attraversa la dogana per andare a lavorare nella Svizzera italiana. Peccato che quotidianamente, ad aspettarlo al valico ci sia sempre la stessa Guardia di confine: Loris J. Bernasconi. Il suo zelo - accompagnato dal suo motto preferito che ripete come un mantra (Le regole sono le regole!) – rende la vita impossibile al frontaliere che, puntualmente, ritarda sul lavoro. Proprio a causa di questa sua visione del mondo senza eccezioni, la guardia di confine viene sollevata dall’incarico mentre il frontaliere, convinto di venir licenziato per colpa dei suoi continui ritardi, viene promosso a capo progetto per lo sviluppo di una sua rivoluzionaria invenzione.
Bernasconi viene affidato al programma di riqualifica della disoccupazione, ma si rivela un disastro su ogni fronte. Finché non arriva una possibilità che gli si addice: un’azienda, minacciata dallo spionaggio industriale è alla ricerca di una guardia del corpo per il proprio capo progetto. I due si troveranno così a dover coesistere 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Condannati ad una vita insieme, oltre che a punzecchiarsi sulle diversità tra svizzeri e italiani, iniziano a comprendersi e ad aiutarsi finché non si rendono conto di avere bisogno dell’altro per sistemare i propri problemi. Proprio nel momento in cui sembrano quasi diventati amici vengono rapiti da due “cattivoni”: i fratelli Maidù titolari di un’azienda concorrente che vuole, a tutti i costi, impadronirsi del progetto di Bussenghi.
Grazie alle capacità della guardia di confine riescono a scappare e la fuga diventa, per Bernasconi, un’occasione per comprendere che è giusto seguire le regole, ma che la vita è fatta anche di eccezioni.

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