Tre gli oggetti sottoposti all’esame dei cittadini elvetici il prossimo 12 febbraio. Su due di questi in particolare: la naturalizzazione agevolata per le terze generazioni di stranieri e la riforma III dell’imposizione alle imprese, si è acuito il confronto politico. Il terzo oggetto in votazione riguarda la creazione di un fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato.
Decreto federale concernente la naturalizzazione agevolata
degli stranieri della terza generazione
La domanda che figura sulla scheda di voto è la seguente:
Volete accettare il decreto federale del 30 settembre 2016 concernente la naturalizzazione agevolata degli stranieri della terza generazione?
L’essenziale in breve
In Svizzera vivono giovani stranieri discendenti di nonni immigrati nel paese e di genitori che vi sono cresciuti. Questi giovani sono nati in Svizzera e qui hanno frequentato la scuola. Fanno parte di un club sportivo, cantano in un coro, sono attivi in associazioni di ogni tipo. La loro patria è la Svizzera. Tuttavia, se decidono di naturalizzarsi, oggi devono fare i conti con una procedura lunga e spesso molto impegnativa.
Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati intendono cambiare questa situazione. Hanno pertanto adottato una nuova disposizione costituzionale che consente ai giovani stranieri della terza generazione, bene integrati in Svizzera, di naturalizzarsi mediante una procedura agevolata. La semplificazione riguarda tuttavia solo la procedura. Anche in futuro, nessuno sarà automaticamente naturalizzato: gli aspiranti alla cittadinanza svizzera dovranno farne domanda e, come ora, soddisfare tutta una serie di requisiti. Il Parlamento ha già provveduto ai necessari adeguamenti della legge, ma questi potranno entrare in vigore solo se la modifica costituzionale su cui si vota con il presente progetto sarà accettata, e a condizione che contro la legge in questione non venga lanciato un eventuale referendum.
Come il Parlamento, anche il Consiglio federale è favorevole alla naturalizzazione agevolata dei giovani stranieri della terza generazione. Si tratta di persone che hanno vissuto tutta la loro vita in Svizzera e che pertanto devono poter acquisire la cittadinanza svizzera in modo agevolato. Esse sono una componente importante della società elvetica e, di norma, hanno un legame più stretto con la Svizzera che con il Paese d’origine dei loro nonni.
Il Consiglio nazionale ha approvato il progetto con 122 voti contro 75 senza astensioni, il Consiglio degli Stati con 25 voti contro 19 senza astensioni.
Unico partito a livello nazionale dichiaratamente contrario al decreto l’Udc e, in ambito cantonale, la Lega dei ticinesi
Decreto federale concernente la creazione di un fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (Fostra)
La domanda che figura sulla scheda è la seguente:
Volete accettare il decreto federale del 30 settembre 2016 concernente la creazione di un fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato?
L’essenziale in breve
La Svizzera ha un buon sistema di trasporti. Tuttavia, la crescente mobilità ne evidenzia sempre più i limiti: sulle strade nazionali e negli agglomerati esistono molti tratti con problemi di capacità. L’uso intenso causa l’aumento dei costi di esercizio e manutenzione e ne rende necessario il potenziamento.
Al fine di garantire a lungo termine il finanziamento delle strade nazionali e poter sostenere economicamente anche in futuro progetti a favore del traffico d’agglomerato, il Consiglio federale e il Parlamento hanno creato il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). Questo nuovo fondo, sancito a livello costituzionale, è di durata indeterminata e permette il potenziamento graduale delle strade nazionali. In una prima fase si prevede di far confluire entro il 2030 circa 6,5 miliardi di franchi in progetti destinati a eliminare i problemi di capacità. Grazie alla modifica costituzionale in votazione la Confederazione può inoltre continuare a contribuire ai progetti di agglomerato.
Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di accettare il decreto. A loro avviso, una rete di trasporti efficiente e comoda è importante per la Svizzera. Pertanto, al fine di far fronte alla crescente mobilità sono necessari ulteriori investimenti. Il FOSTRA ha questo scopo: offre per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato una soluzione analoga a quella creata per sostenere l’infrastruttura ferroviaria e garantisce un finanziamento equo. Grazie al FOSTRA la rete di trasporti può essere migliorata in tutta la Svizzera a vantaggio della popolazione e dell’economia.
Il Consiglio nazionale ha approvato la modifica con 146 voti contro 48 e 4 astensioni, il Consiglio degli Stati con 41 voti contro 1 e 2 astensioni. 13
Legge sulla Riforma III dell’imposizione delle imprese
La domanda che figura sulla scheda è la seguente:
Volete accettare la legge federale del 17 giugno 2016 concernente misure fiscali volte a rafforzare la competitività della piazza imprenditoriale svizzera (Legge sulla Riforma III dell’imposizione delle imprese)?
L’essenziale in breve
La Svizzera è una piazza imprenditoriale attrattiva. Vi contribuisce anche l’imposizione ridotta delle società holding, di domicilio e miste. Queste società con statuto speciale offrono circa 150 000 posti di lavoro e forniscono gran parte delle entrate di Confederazione, Cantoni e Comuni. L’imposizione ridotta non è però più compatibile con i nuovi standard internazionali e deve essere abolita. Per scongiurare un forte aumento dell’imposizione di queste società devono essere introdotte nuove misure di sgravio fiscale. In questo modo si evitano delocalizzazioni e la conseguente perdita di posti di lavoro e di entrate fiscali.
La Riforma III dell’imposizione delle imprese (RI imprese III) intende aumentare il consenso internazionale nei confronti del sistema di imposizione delle imprese e garantire un’imposizione fiscale competitiva. Le imprese devono inoltre continuare a contribuire al finanziamento dei compiti statali.
La Riforma sopprime l’imposizione ridotta delle società con statuto speciale. Per promuovere l’innovazione, le attività di ricerca e di sviluppo beneficeranno di uno sgravio fiscale. La Confederazione versa ai Cantoni più entrate provenienti dall’imposta federale diretta. In questo modo i Cantoni possono mantenere la competitività riducendo le loro imposte sull’utile, a beneficio anche di tutte le altre imprese.
Contro la Riforma è stato chiesto il referendum. Gli oppositori prevedono grandi perdite di gettito fiscale e temono che la popolazione debba compensarle.
Il Consiglio federale e il Parlamento sostengono il progetto. Quest’ultimo, a maggioranza ritiene che La Riforma permetta alla Svizzera di rimanere una piazza imprenditoriale attrattiva e di garantire i posti di lavoro, diventando un investimento per il futuro.
Il Consiglio nazionale ha approvato il progetto con 139 voti contro 55 e 2 astensioni, il Consiglio degli Stati con 29 voti contro 10 e 4 astensioni.