di Giordano Meacci
Nell’immaginario paese di Corsignano – tra Toscana e Umbria – la vita procede come sempre. C’è gente che lavora, donne che tradiscono i propri uomini e uomini che perdono una fortuna a carte. C’è una vecchia che ricorda il giorno in cui fu abbandonata sull’altare, un avvocato canaglia, due bellissime sorelle che eccellono nell’arte della prostituzione e una bambina che rischia la morte. E c’è una comunità di cinghiali che scorrazza nei boschi circostanti. Se non fosse che uno di questi cinghiali acquista misteriosamente facoltà che trascendono la sua natura. Non solo diventa capace di elaborare pensieri degni di un essere umano, ma, esattamente come noi, diventa consapevole anche della morte. Troppo umano per essere del tutto compreso dai suoi simili e troppo bestia per non essere temuto dagli umani: il Cinghiale che uccise Liberty Valance si ritrova all’improvviso in una terra di nessuno che da una parte lo getta nella solitudine ma dall’altra gli dà la capacità di accedere ai segreti di Corsignano, leggendo nel cuore dei suoi abitanti. Giordano Meacci scrive un romanzo bellissimo, commovente, appassionante, che racconta l’eterno mistero dei nostri sentimenti e lo fa grazie all’antico espediente di trattare le bestie come uomini e gli uomini come una tra le molte specie viventi sulla Terra.
Giordano Meacci (Roma, 1971) ha pubblicato Fuori i secondi (Rizzoli 2002) e Tutto quello che posso (minimum fax 2005). Alcuni suoi racconti sono in Esc. Quando tutto finisce (Hacca 2012), Sono come tu mi vuoi. Storie di lavori (Laterza 2009), Deandreide (Rizzoli 2005) e La qualità dell’aria (minimum fax 2004). Con Claudio Caligari e Francesca Serafini ha scritto Non essere cattivo (2015) di Claudio Caligari.
minimum fax; pp. 452; € 16,00