Si è tenuto lunedì 11 dicembre, nella Semper Aula del Politecnico di Zurigo l’Invest in Italy Roadshow, un’iniziativa promossa dall’Ambasciata d’Italia in Svizzera e realizzata insieme all’Ufficio di Berna dell’Agenzia ICE, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera e con il sostegno della Camera di Commercio Svizzera in Italia. L’evento ha suscitato grande interesse: oltre 100 rappresentanti di aziende ubicate in Svizzera hanno partecipato alla manifestazione alla presenza del Segretario di Stato agli Esteri Della Vedova e del Direttore Generale dell’Agenzia ICE, Piergiorgio Borgogelli.
L’evento ha voluto fornire un quadro del rinnovato “business climate” che si è creato in Italia a seguito delle riforme introdotte dal Governo per le imprese e la crescita economica e dell’introduzione di nuove politiche per l'attrazione degli investimenti esteri. Le specifiche opportunità di investimento in Italia sono state illustrate dal DG Piergiorgio Borgogelli e da Barbara D’Andrea intervenuta in sostituzione del CEO del Fondo Strategico Italiano, Maurizio Tamagnini, bloccato dalle avverse condizioni meteorologiche. A questi si sono aggiunti gli interventi dei vertici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale – Porti di Genova e Savona, di Arexpo, di Human Technopole e di Farmindustria.
Il Gruppo Nestlé Italia, dal canto suo, ha presentato l’investimento in Buitoni, a testimonianza di un concreto caso di investimento diretto estero in Italia, concluso positivamente con il supporto delle istituzioni pubbliche italiane.
L’evento di Zurigo aveva come obiettivo principale quello di rinvigorire il flusso degli investimenti diretti elvetici in Italia, che al confronto con altri Paesi risulta limitato, presentando i principali incentivi e le riforme per la crescita economica, le policy italiane per l’attrazione degli investimenti esteri e il supporto finanziario agli investitori ma anche di consolidare una percezione positiva dell’economia del nostro Paese (già in essere sul tema dell’interscambio commerciale Italia-Svizzera, piuttosto florido e stabilmente oltre i 30 Miliardi di CHF).
In tal senso, l’iniziativa ha inteso fornire informazioni il più possibile oggettive e basate su statistiche internazionali sul contesto macroeconomico italiano e sulle reali possibilità di investimento.
Le politiche volte a favorire un ambiente propizio per l’impresa e l’attrazione degli investimenti fanno ormai stabilmente parte delle priorità della politica italiana e sono attuate in maniera sistematica dalla Pubblica Amministrazione. Si pensi alla legislazione del lavoro e a quella fiscale, alla riforma della giustizia civile e agli incentivi del Piano “Industria 4.0”. Non a caso, infatti, gli investimenti esteri in Italia sono cresciuti del 50% nel 2016 rispetto al 2015, raggiungendo i 29 miliardi di dollari e facendo guadagnare all’Italia 5 posizioni nella classifica internazionale, stilata da UNCTAD, dei paesi di destinazione degli IDE, arrivando così al 13° posto. La quota percentuale italiana a livello mondiale sui flussi in entrata è salita all’1,7% e si è tradotta nel +35% di nuovi progetti di investimento, per un numero totale di 181, in controtendenza rispetto a Francia (-8%), Regno Unito (-12%) e Germania (-59%). Si tratta di un risultato che tiene conto anche del marcato miglioramento dei “fondamentali” macroeconomici italiani: nell’Eurozona, il debito pubblico italiano è il primo per sostenibilità, mentre l’Italia realizza il più elevato avanzo primario dopo la Germania (Commissione UE); il PIL per il 2017 è stimato al +1,6%, mentre il nord Italia corre a velocità ben più elevate ed attrae la parte più consistente di capitali stranieri.
Risultati importanti ottenuti anche grazie, da un lato, all’istituzione del Comitato Interministeriale Attrazione Investimenti Esteri, che ha il ruolo di elaborare proposte di semplificazione normativa e amministrativa e facilitare i grandi investimenti e, dall’altro, al rafforzamento delle attività di contatto con gli investitori stranieri e di promozione dell’Italia come destinazione di investimento svolte dalle Ambasciate e dai Consolati, in raccordo con la rete degli Uffici ICE con i 9 DESK ICE dedicati.