Italianistica: quo vadis? Futuro e prospettive dell

Una conferenza organizzata dall'integruppo parlamentare ITALIANITÀ con il sostegno del Forum per l'italiano in Svizzera durante la Sessione primaverile 2017


Si è svolto a Berna, lo scorso Martedì 7 marzo, in una sala di Palazzo federale, l'annuale incontro dell'intergruppo parlamentare ITALIANITÀ*. Sotto la lente in questa occasione il tema delle cattedre d'italianistica in relazione al futuro e alle prospettive dell'insegnamento dell'italiano a livello universitario.
L'entrata in materia è stata curata dalla Professoressa Tatiana Crivelli dell'Università di Zurigo, con un intervento dal titolo l'italianistica svizzera: un profilo e dal Professor Lorenzo Tomasin dell'Università di Losanna, che ha invece introdotto la questione de L'italiano tra Svizzera e Europa, partendo dall’assunto che “tra Svizzera e Europa il plurilinguismo è uno degli elementi che rendono la Svizzera più riconoscibile nel mondo, e che più contribuiscono alla costruzione della sua immagine sociale e del suo prestigio culturale”.

È seguita poi una tavola rotonda, che ha visto dibattere la Professoressa Maria Antonietta Terzoli dell'Università di Basilea - che ha denunciato la fragilità dell’italiano (“È minoritario e ogni volta che c’è un pensionamento vi è il rischio che il posto venga soppresso”) all’interno delle università, e il Professor Uberto Motta dell'Università di Friborgo – che si è mostrato meno pessimista, evidenziando come “la disseminazione dell’italiano, va ben al di là dei confini dell’italofonia” - con i Consiglieri nazionali e membri della Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura CSEC Christoph Eymann e Peter Keller.

Alla presenza di un folto pubblico – oltre cento persone fra cui tutti i Professori titolari di una cattedra di italianistica nelle Università elvetiche, il Vicecancelliere della Confederazione Jörg de Bernardi, il Segretario di Stato Mauro Dell'Ambrogio, la Delegata federale al plurilinguismo Nicoletta Mariolini, il Rettore dell'Università della Svizzera italiana Boas Erez, l'Ambasciatore d'Italia in Svizzera e Lichtenstein Marco Del Panta Ridolfi e il Cancelliere del Canton Ticino Arnoldo Coduri – ha avuto luogo un vivace dibattito conclusivo, moderato dai Copresidenti di ITALIANITÀ, i Consiglieri nazionali Ignazio Cassis e Silva Semadeni.

Numerosi sono stati gli spunti di riflessione sollevati da questa discussione: ci si è interrogati soprattutto sulle connessioni e sinergie possibili fra il mondo accademico e quello politico - tenuto conto che le competenze, eccezion fatta per i due Politecnici federali di Zurigo e Losanna, appartengono ai Cantoni - e sulle opportunità e le importanti sfide cui è confrontata la lingua italiana nell’universo accademico svizzero.


*La lingua italiana rappresenta un'importante fonte di ricchezza culturale non sempre valorizzata in modo adeguato nell'ambito delle attività parlamentari. Per tale motivo nasce ITALIANITÀ, un intergruppo parlamentare che intende rafforzare questa presenza, animare la riflessione sui temi che la concretano e suscitare in vario modo maggior interesse per la cultura di lingua italiana.
L'intergruppo, costituito ai sensi dell'articolo 63 della Legge federale sull'Assemblea federale, vuole dare visibilità alla Svizzera di cultura italiana promuovendo attività a favore di questa componente essenziale del Paese.
ITALIANITÀ si rivolge dunque a tutti i parlamentari che, a prescindere dalle loro competenze linguistiche, sostengono la diversità culturale e linguistica della Svizzera e sono sensibili al contributo che la cultura italiana offre alla coesione e all'identità poliedrica e pluralista del Paese.

Maggiori informazioni sul sito: www.ti.ch/italianita

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