di Francesco Saverio Russo
Nella vastità dell’Arte Contemporanea, molto è una “citazione del passato”, ma tra il “già visto” e il “nonsense” a cui Curatori d’Arte e Musei Contemporanei di tutto il mondo ci hanno abituato, si è fatta strada una nuova tecnica che non può lasciare indifferenti, in quanto trasmette con estremo coinvolgimento e immediatezza un importantissimo messaggio sociale: la sensibilizzazione al riciclo e alla sostenibilità ambientale.
Si tratta del “Mosaico Contemporaneo”, definito anche “Mosaico 2.0”: è un mosaico realizzato tutto di pezzi di plastica e svariati oggetti di recupero, giocattoli interi, bigiotteria, cancelleria e molti altri elementi riconoscibili da chiunque. Tutti gli oggetti sono utilizzati nel loro colore originale, come tessere di un mosaico.
L’autrice e inventrice di quest’originalissima tecnica è Lady Be, Artista Pop Italiana sempre più apprezzata sia dal pubblico sia dagli esperti del settore.
I suoi soggetti preferiti sono i ritratti di persone conosciute: icone del cinema, della musica, personaggi storici e ritratti di Artisti e pittori famosi.
Il pubblico delle opere di Lady Be è formato da visitatori di ogni genere: bambini, giovani, anziani, persone più o meno istruite, appassionati e conoscitori d’arte o profani in materia.
Per ognuno di loro, però, la reazione è quasi sempre la stessa: ci si avvicina per vedere di cosa è fatta l’opera, poi ci si allontana per contemplarla nel suo insieme, poi ci si avvicina di nuovo e ci si sofferma sui particolari.
Più si guarda l’opera, più si riesce a scovare dettagli di oggetti riconoscibili, dai giocattolini trovati dentro a uova di cioccolato ai tappi di bottiglia agli involucri ormai vuoti del make-up.
Ciò che sorprende maggiormente, però, nelle opere di Lady Be, è come l’artista riesca a catturare l’animo del personaggio rappresentato, donando un particolare sguardo o una speciale espressione avvalendosi solamente dell’utilizzo dei materiali di recupero.
Tutti gli oggetti raccolti da Lady Be vengono abbinati ed assemblati secondo il loro colore per andare poi a costituire il soggetto, come se venisse “dipinto” con gli oggetti.
Ogni singolo pezzo di plastica, infatti, viene scelto per la sua forma e per il suo colore, i pezzi non vengono mai dipinti, né prima né dopo la costruzione del ritratto.
La scelta di conservarli nella loro forma e colore originale ha uno scopo ben preciso: conservare ogni memoria legata ad ognuno di essi e soprattutto di renderli riconoscibili anche una volta che vengono plasmati nella composizione dell’opera.
Lady Be realizza le opere con questa speciale tecnica dal 2009; da allora espone in Musei, Palazzi, Monumenti, Fondazioni, Gallerie e Fiere d’Arte in varie città: New York, Parigi, Amsterdam, Londra, Barcellona, Düsseldorf, Bruxelles, Malta, e nelle principali città Italiane.
È stata una delle poche artiste ad esporre sulla Torre Eiffel e le sue opere sono pubblicate in importanti cataloghi d’arte e riviste specializzate.
Però, ciò che l’artista trova maggiormente gratificante, a suo dire, sono alcune delle richieste più particolari che arrivano da Collezionisti ed estimatori che decidono di inserire nella loro collezione, o semplicemente nella loro abitazione, un’opera unica realizzata da Lady Be. “Spesso le persone mi chiedono di realizzare il loro ritratto utilizzando il loro personale materiale di scarto, per esempio ho realizzato alcuni ritratti di bambini e ragazzi realizzati interamente con i loro giocattoli” spiega Lady Be. “Credo sia un modo molto speciale per conservare i propri ricordi. È proprio da qui che è partita la mia creazione; volevo realizzare un’opera che potesse contenere tutti i miei ricordi materiali conservati durante l’infanzia e l’adolescenza. Oltre a questo, il messaggio che voglio trasmettere è che ogni oggetto può avere una seconda vita; ecco perché dobbiamo rivolgere sempre più l’attenzione al riciclo e all’eco-sostenibilità”.
Tutte le opere di Lady Be si possono vedere sul sito personale dell’artista ww.ladybeart.com