Khaled Fouad Allam era un volto noto al grande pubblico. Sociologo dell’Università di Trieste, editorialista di «Repubblica», ex deputato alla Camera, era spesso invitato nelle trasmissioni televisive a parlare di Islam e di Occidente, delle cause di un conflitto secolare, delle assurde guerre che ancora si fanno in nome della religione. La sua morte improvvisa, nel giugno del 2015, ci ha privato di una voce che ricordava incessantemente, con la sua preparazione e la sua capacità di divulgazione, cosa è "realmente" l’essere musulmani.
Marco Alloni, scrittore che vive il mondo islamico da dentro - vive da molti anni a Il Cairo, collabora con diverse testate tra le quali Micromega, Nazione Indiana, Il Fatto Quotidiano e Il Corriere della Sera, ha avuto con Fouad Allam un dialogo prolungato e ripetuto su questi temi scottanti. Lo ha condensato nelle poco più di 100 pagine di questo volume, che al lettore risulterà particolarmente intenso, ricco di spunti problematici e di tensioni dialettiche. Leggere il Corano nel deserto è «un invito a guadagnare terre più silenziose del nostro vociferare, spesso saccente, intorno a questioni di cui talora non sappiamo nulla. (…) Abbandonare questo approccio per conquistare le voci primordiali e i primordiali silenzi da cui il Verbo proviene è una preghiera implicita di Fouad che vale, forse, lo sforzo di una meditazione nuova». Quasi un testamento morale e spirituale, di un uomo le cui parole «sono un vettore di civiltà che resterà a guidarci per molto tempo».


Khaled Fouad Allam, Marco Alloni; Leggere il Corano nel deserto. Aliberti compagnia editoriale; pp. 112, € 10,00.