Madeinnovitaly: il progetto della CCIS premiato alla 26a Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane

Dal 4 al 7 novembre 2017 Torino (seconda città italiana nella classifica dell’export italiano, dietro solo a Milano) ha ospitato la sessione pubblica della XXVI Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, organizzata da Assocamerestero, che ingloba le 78 Camere di Commercio Italiane all’Estero. Un appuntamento business oriented con più di 300 imprese piemontesi impegnate in oltre 700 appuntamenti b2b con 160 delegati delle Camere all’estero e buyer provenienti da Russia, Giappone, Cina, Turchia e Emirati Arabi.

La Convention, ovviamente incentrata sul tema dell’internazionalizzazione, ha visto la partecipazione di 170 rappresentanti del network internazionale.

Come ha dichiarato Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere: “con la riforma, le Camere sono diventate più efficienti. Siamo impegnati per portare a casa l’obiettivo ambizioso di formare e preparare per l’export almeno 10mila nuove imprese nel triennio”.

Anche il Presidente di Assocamerestero, Gian Domenico Auricchio, si è espresso relativamente alla riforma, sostenendo che “in questa fase di riorganizzazione dei propri servizi il sistema camerale punta ancora di più a costruire con noi percorsi di assistenza personalizzata alle Pmi”.

Per l’occasione, le Camere di Commercio Italiane all’Estero sono state invitate a proporre dei progetti per l’internazionalizzazione. Tra i 22 proposti ne sono stati pre-selezionati 6 che si sono presentati con dei pitch di 5 minuti ciascuno ad una platea di circa 100 esponenti, tra delegati e imprenditori piemontesi.

Due infine i progetti reputati migliori e quindi premiati: il progetto Madeinnovitaly della Camera Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS) e Export Alliance della Camera di Commercio Italo Russa (CCIR).

Il primo progetto Madeinnovitaly, presentato dal Segretario Generale della CCIS Fabrizio Macrì, è indirizzato a imprese e start up innovative, e ha lo scopo di creare una rete di contatti tra gli imprenditori italiani e gli investitori, business angels e venture capitalist locali.
Il secondo progetto Export Alliance invece ha l’obiettivo di semplificare i processi di import/export russi mediante una piattaforma di marketing e logistica creata ad hoc.
Per ciascun progetto vincitore saranno messi a disposizione dalla Camera di Commercio di Torino 10mila euro sotto forma di abbattimento costi per permettere alle aziende piemontesi di beneficiare delle due iniziative a partire dall’anno 2018.
Per saperne di più abbiamo posto alcune domande a Fabrizio Macrì, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera:

Secondo lei quale è innanzitutto l’obiettivo fondamentale della Convention annuale mondiale delle Camere di Commercio, e crede che quest’anno sia stato realizzato?
Gli obiettivi fondamentali sono due: condividere con i colleghi delle altre 77 Camere di Commercio italiane all’estero le Best Practice progettuali sul fronte del sostegno all’export ed agli investimenti e confrontarsi con i soggetti territoriali (imprese e istituzioni) potenzialmente interessati a lavorare con le Camere Italiane all’Estero. Si tratta di due vantaggi concreti per cui credo sia fondamentale partecipare ogni anno all’iniziativa.

Ci parli del vostro progetto Madeinnovitaly, che ha avuto grande successo vincendo il primo premio alla XXVI Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero: in cosa consiste?
Il progetto Madeinnovitaly nasce nel 2011 dalla necessità di risolvere il problema della cronica scarsità di liquidità delle start-up tecnologiche italiane e quello della mancanza di un network internazionale e di direttive da seguire affinché le stesse possano proporsi nel modo più efficace su mercati internazionali. Questo progetto offre uno strumento concreto, tramite l’accompagnamento della Camera e di un gruppo di esperti svizzeri in innovazione, per facilitare l’accesso delle start-up tecnologiche italiane al capitale di rischio svizzero e internazionale, ed avviare concrete collaborazioni con investitori, partner industriali e mondo dell’R&D svizzero.

Come potrà svilupparsi in futuro, e in che modo le aziende piemontesi potranno beneficiare dell’iniziativa?
Naturalmente il futuro del progetto dipende dalla misura in cui sarà apprezzato in Italia. Noi abbiamo bisogno di trovare partner sui territori che abbiano la capacità di aggregare, aiutarci nella selezione e finanziare le start-up selezionate per consentire alla Camera di lavorare all’introduzione al mercato delle stesse. Il progetto in questione infatti costituisce una forte innovazione anche per la tradizionale politica di attrazione degli investimenti esteri che è stata seguita dai soggetti della promozione fino ad oggi: qui si attraggono, non insediamenti produttivi, sempre più difficili da attrarre per la persistenza dei mali storici dell’Italia legati alla vetusta burocrazia, all’alta tassazione ed alla lenta giustizia, ma capitali esteri su attività innovative italiane già presenti in Italia; noi crediamo questo sia il futuro e ci candidiamo a scoprirlo.

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