di Corrado Bianchi Porro
Fino al 2009, infatti, nessuna azienda italiana era rappresentata in queste classifiche. Poi si è passati dalle sei startup presenti nel 2014 alle 7 del 2016 e 10 quest’anno. L’ultima classifica è capitanata dalla svedese Fingerprint, quotata in borsa e specializzata in tecniche biomediche che permette diverificare l’identità personale attraverso l’analisi e congiunzione delle impronte. Le dieci ditte italiane oggi presenti in classifica generale sono attive secondo la seguente classificazione: quattro nel set-tore dei media elettronici, tre nel software, due nella comunicazione e una nelle scienze della vita. La prima azienda italiana è Beintoo (le altre sono Marketing Arena, Caffeina, Afinna One, Filo blu,Motork Italia, Sardex, Eis 01s e Crestoptics) che raccoglie i dati di geolocalizzazione degli utenti per comprendere comportamenti e interessi offline attraverso i luoghi che frequentano i clienti (cinema, supermercati, palestra), il tempo speso in questi luoghi e la frequenza del ritorno. Il sistema rappresenta un’opportunità enorme per il settor eadvertising, con un livello di accuratezza senza precedenti che consente di inviare messaggi mirati senza dispersione, sulla base delle abitudini personali.
D’altra parte, per fine anno si calcola che un terzo della popolazione mondiale sarà dotato di smartphone per un totale di 2,6 miliardi di persone. Beintoo ha chiuso l’anno con un fatturato in crescita nell’ultimo quadriennio addirittura del 2068%. Due delle aziende italiane presenti nella classifica sono venete e questa regione è assai attiva a livello di startup tecnologiche se si pensa che, a livello nazionale, sono presenti 95 realtà in provincia di Padova, 94 a Treviso, 73 a Verona, 67 a Venezia, 66 a Vicenza, 16 a Rovigo e 6 a Belluno. A livello globale, le startup in crescita cumulativa più alta sono attive nei settori dell’Hardware (962% di crescita del fatturato), nell’area Media (664%) eClean Technology (471%). La seconda azienda italiana in graduatoria è Marketing Arena, attiva nel marketing digitale, Essapresidia il settore delle PMI e il B2B (business to business), mentre al terzo posto si situa Caffeina, pure attiva in progetti integrati di digital marketing.
Se queste sono le potenzialità nei settori di punta, notevoli progressi si registrano pure in attività tradizionali. Ad esempio, il settore dell’agrofarmaco in Italia dà lavoro a 2.500 addetti e impiega il 6% del fatturato in ricerca e sviluppo. Il distretto della gomma e della plastica del Sebino conta 200 aziende, dà lavoro a 4.500 persone e fattura 2,5 miliardi di euro con un export di 430 milioni graziea numerose eccellenze a livello internazionale. L’Italia è poi uno degli attori principali nella produzione di strumenti musicali, con mille imprese attive e un volume in crescita del 12% negli strumenti di alto livello, con in testa la Lombardia (308imprese), Marche (132), l’Emilia Romagna (94), Veneto (78) e Piemonte (69).E se la Lindt rappresenta l’eccellenza del cioccolato in Svizzera, l’Italia non è da meno con la Ferrero (una multinazionale con 78 società), Loacker e Bauli. C’è poi l’eccellenza rinomata della dieta mediterranea.
Per una esistenza lunga e in salute, è l’Italia il posto ideale in cui vivere. La Penisola, nonostante l’economia in ritardo, si aggiudica il titolo di Paese più sano al mondo, balzando in vetta al recente Bloomberg Global Health Index 2017, al primo posto su 163 Paesi in classifica. Un bimbo nato in Italia ha infatti un’aspettativa di vita di almeno 80 anni. Nella classifica dei Paesi più in salute, dopo l’Italia, figurano Islanda, Svizzera, Singapore, Australia. Gli Stati Uniti sono solo al 34° posto, a causa dell’epidemia di obesità che affligge il Nord America, con un punteggio di 73,05 su 100 rispetto al 93,11 dell’Italia.