Rapporto: Germania 68%, Italia 49%, media europea 46%
Sul recupero e riciclo dei rifiuti, l'Italia risulta al secondo posto tra i grandi paesi dell’Unione Europea col 49%, dopo la Germania (68%) e contro una media europea del 46%. Questo quanto emerge dallo studio "Analisi dei modelli di gestione dei servizi di igiene ambientale nei principali Paesi europei", messo a punto da PricewaterhouseCoopers per UTILITALIA, la Federazione delle imprese di ambiente energia e acqua, e presentato mercoledì alla Fiera di Rimini nell'ambito di Ecomondo.
Al di sotto della media europea troviamo il Regno Unito con il 45%, la Francia con il 40%, la Spagna con il 35%. Migliori prestazioni solo da Paesi con popolazione inferiore ai 20 mln di abitanti.
L'Italia negli ultimi anni ha colmato il gap nei confronti di Francia e Regno Unito, registrando i migliori tassi di crescita, specialmente nel recupero della frazione organica: nel 2007 partiva ultima e ad oggi è al secondo posto insieme con l'Inghilterra.
L'analisi - che si concentra su Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna (tutti al di sopra dei 45 milioni di abitanti) - evidenzia come i tedeschi si posizionino tra i Paesi ad alto tasso di riciclo e ad alto tasso di incenerimento (circa al 35%), con la media Ue che è del 27%.
Più si procede alla riduzione del ricorso alla termovalorizzazione, più aumenta lo smaltimento in discarica: in questa fascia si posizionano Francia e Regno Unito, subito dopo l'Italia, che comunque è stabile al secondo posto per recupero e riciclo.
Soltanto la Spagna fa maggiore ricorso alla discarica.