Dopo 4 mesi Sergio Marchionne torna in testa alla classifica di Reputation Manager, la graduatoria che misura la reputazione web dei manager italiani, prendendo in considerazione quattro macro-aree: l’immagine percepita (ricavata da indicatori come i suggest e le ricerche correlate), la presenza enciclopedica (wiki), la presenza sui canali del Web 1.0 (news e menzioni) e su quelli del Web 2.0 (blog e social network).
Con 76 punti su 100, l’ad di Fca e presidente della Ferrari ha riconquistato il gradino più alto del podio, spinto dai conti positivi del gruppo automobilistico (1,8 miliardi di profitti una significativa riduzione dell’indebitamento), dal meeting avuto con il neopresidente USA, Trump e dall’annuncio del premio di produzione per i dipendenti della società (tutti gli stabilimenti hanno registrato aumenti di efficienza nell’ultimo anno). “Marchionne rimane l’indiscusso protagonista della classifica, secondo la nostra esperienza è un caso abbastanza singolare: il manager resiste con una certa resilienza agli shock reputazionali, superando brillantemente lo scandalo dieselgate”, il commento di Andrea Barchiesi, ceo di Reputation Manager.
Alle sue spalle completano il podio Urbano Cairo, secondo con 72,6 punti, in discesa di una posizione rispetto alla scorsa rilevazione, e Giuseppe Recchi, che rimane stabile al terzo posto. L’editore scende dal vertice del podio principalmente a causa della riduzione della quantità di contenuti a lui dedicati nell’ultimo mese, ma continua comunque a godere di una buona reputazione online, riconducibile soprattutto alle attività del Torino Calcio e al lancio di Sky Torino Channel. Per quanto riguarda invece il presidente di Telecom Italia, Recchi, resta di rilievo la sua identità digitale, con l’intervista rilasciata a La Stampa sui temi della nuova presidenza americana e della quarta rivoluzione industriale in occasione del World Economic Forum di Davos, i risultati finanziari 2016 della telco e l’annuncio di nuovi investimenti nel piano strategico 2017-2019.
Fuori dal podio, risulta in crescita la posizione di Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli, sesto. La sua web reputation guadagna una spinta positiva grazie alla sentenza di assoluzione nel caso Kroll, dove aveva tra l’altro rinunciato alla prescrizione, e al lancio delle nuove gomme Pirelli al Museo dell’Automobile di Torino. Sale in classifica anche Philippe Donnet, ad del Gruppo Generali, grazie alle azioni poste in essere per evitare la scalata da parte di Intesa e all’accelerazione del nuovo piano industriale del Gruppo Generali.
Da segnalare infine la performance di Alessandro Falciai, presidente di Monte dei Paschi di Siena, in particolare per il suo ruolo nel piano di ristrutturazione di MPS, che gli è valso la sedicesima posizione.