Nel mese di novembre, in Svizzera il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,1%, con un aumento di 0,1 punti rispetto a ottobre, a cui fa però da contraltare una flessione di 0,2 punti su base annua.
Stando ai dati diffusi stamani dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO) alla fine di novembre 137'317 disoccupati erano iscritti presso gli uffici regionali di collocamento (URC), 2517 in più di 30 giorni prima. Nel confronto su dodici mesi vi è stato invece un calo di 11'911 unità.
Quote di senza lavoro più elevate rispetto alla media nazionale si registrano oltre che a Zurigo (3,5%) - a Neuchâtel (5,1%), Ginevra (5,1%), Giura (4,3%), Vaud (4,1%) e Basilea Città (3,6%). I tassi sono invece contenuti ad Appenzello Interno (0,9%), Obvaldo (0,9%), Uri (1,0%), Nidvaldo (1,1%) e Appenzello Esterno (1,7%), Grigioni (1,8%). Gli altri cantoni si inseriscono tra questi due poli. Fra questi il Ticino (3,4%).
Fra i giovani la disoccupazione in novembre era del 3,0% (-0,1 punti mensile, -0,4 annuo); i disoccupati di 15-24 anni erano 16'570. Tra i lavoratori ultra 50enni il tasso è del 2,7% (nessuna variazione mensile, -0,2 punti annua) e il fenomeno interessa 36'590 persone.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro del 2,2%, gli stranieri del 5,5%. Fra questi ultimi le differenze sono notevoli: fermo restando che nessuna comunità può vantare valori inferiori a quelli relativi ai cittadini elvetici, lo scarto è ancora ridotto per tedeschi (3,4%), ma si fa già più consistente per gli italiani (4,9%) e i francesi (5,8%). Sfiora i dieci punti percentuali la disoccupazione di kosovari (9,5%) e slovacchi (9,4%), mentre il dato a due cifre viene registrato da africani (10,6%) - che la SECO presenta nel loro insieme - e bulgari (11,9%). La quota media per i 28 paesi dell'Ue (4,9%) è oltre il doppio di quella per gli svizzeri.