La legge d'applicazione dell'iniziativa "contro l'immigrazione di massa" adottata dal Parlamento un anno fa non prevede né soglie di immigrazione, né tetti massimi né contingenti. Le Camere federali hanno infatti preferito limitare l'immigrazione dai Paesi europei incitando i datori di lavoro a reclutare disoccupati piuttosto che ricorrere a manodopera estera.
Concretamente, in caso di disoccupazione superiore alla media in gruppi professionali, settori di attività o regioni economiche, i datori di lavoro dovranno annunciare gli impieghi vacanti agli URC. Il Parlamento ha lasciato al governo il compito di fissare la soglia.
Ora, l'esecutivo ha così stabilito che l'obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti sarà introdotto il primo luglio 2018 su scala nazionale per le professioni che registrano, a livello svizzero, un tasso di disoccupazione pari o superiore all'8%. Tale percentuale sarà ridotta al 5% dal 2020.
Il Consiglio federale ha anche approfittato dell'occasione per perfezionare la cooperazione tra i servizi sociali cantonali e URC. In futuro le persone ammesse provvisoriamente e i rifugiati riconosciuti idonei per il mercato del lavoro andranno annunciati presso gli Uffici di collocamento. Ottengono così maggiori possibilità di essere integrati nel mercato del lavoro in modo mirato e durevole.