Le modifiche alla Costituzione cantonale ticinese introdotte con l'adozione dell'iniziativa "prima i nostri", lanciata dalla sezione ticinese dell'UDC e sostenuta dalla Lega dei Ticinesi, hanno ricevuto la garanzia federale. Dopo gli Stati, anche il Consiglio Nazionale ha dato - tacitamente - il suo benestare.
L'iniziativa popolare ticinese, approvata dal popolo il 25 settembre del 2016, mira a proteggere la manodopera residente e a istituire la preferenza indigena.
Secondo il relatore della commissione preparatoria, Marco Romano (PPD/TI), la modifica costituzionale ticinese non contraddice il diritto federale superiore. La commissione è giunta unanime a questa conclusione, ha spiegato il ticinese.
Il margine di manovra per l'applicazione dell'iniziativa è tuttavia ridotto ma non del tutto escluso, ha sostenuto Romano.
Per la consigliera federale Simonetta Sommaruga "è quasi nullo".
Per Romano, se la legge d'applicazione dovesse violare il diritto superiore o internazionale (leggi: libera circolazione delle persone e Convenzione dell'Associazione europea di libero scambio AELS), questa potrà essere contestata in sede giudiziaria.