“Ho dato le dimissioni come mero atto politico, avevo chiesto anche quelle del consiglio federale ma nessuno le ha rassegnate. Credo che siamo arrivati a un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili”. Lo ha detto Carlo Tavecchio in conferenza dopo l’annuncio delle sue dimissioni da presidente della Figc.
“Il quadro politico fino a stamattina non era cambiato, la Lega Pro non è mai stata alleata nella maggioranza. Nella riunione della settimana scorsa mi era stato inviato un documento programmatico e io in assoluta buonafede e totale sincerità avevo interpretato il fatto come positivo, non come alleanza ma come volontà di costruire qualcosa nel sistema sportivo”, ha rimarcato Tavecchio.
“C’è la volontà di commissariare la Federcalcio, lo dice lo statuto. Mi sembra l’unica soluzione”. Ad annunciarlo il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Secondo Tavecchio l’intenzione di Malagò di commissariare la Figc “è molto grave, in Italia ci sono garanzie di legge, statuti e regolamento”. E aggiunge: “le pressioni fatte sulla Lega dilettanti sono inimmaginabili”. “Quando oggi ho avuto la sensazione che la mia componente, nella quale ho avuto 18 anni di militanza, ha fatto considerazioni che non promettevano sostegno, non ci ho pensato un attimo e mi sono dimesso per un atto politico e non sportivo”, ha sottolineato Tavecchio.
All’ipotesi di ricoprire egli stesso il ruolo di commissario della Figc Malagò ha, invece, replicato: “penso sia di buonsenso trovare un’altra soluzione”, spiegando che “ne voglio parlare con gli amici della Giunta perché non dipende da me, personalmente penso di essere una persona con un’agenda molto complicata e con una olimpiade in arrivo tra 90 giorni”.
Secondo il presidente del Coni, “il commissariamento serve sempre per andare a nuove elezioni, presumo che sia più facile tramite commissariamento occuparsi di alcuni dei problemi che sono sospesi e non con le vie interne”.
L’assemblea ordinaria della Lega Serie A, intanto, è stata convocata per lunedì 27 novembre 2017