Twitter dà un colpo di spugna alla sua caratteristica più peculiare: il limite dei 140 caratteri per la lunghezza dei messaggi. Il social network che ha fatto della brevità il suo tratto distintivo ha deciso di raddoppiare, offrendo la possibilità di scrivere cinguettii lunghi fino a 280 battute. La novità non è volta tanto a incentivare la condivisione di frasi più articolate, quanto a conquistare gli utenti, evitando loro frustrazioni e perdite di tempo per cercare di stare nel piccolo spazio del microblog. La svolta di Twitter solleva chi scrive dal dover necessariamente condensare i propri pensieri, consentendo di sforare.
Il limite dei 140 caratteri era nato nel 2006 insieme a Twitter, ispirato alle 160 battute consentite dagli SMS sui cellulari quando ancora non c’erano gli smartphone e WhatsApp. Il suo superamento è stato annunciato nel settembre scorso dalla società, che nell’ultimo mese lo ha testato. La sperimentazione ha dimostrato che il maggiore spazio concesso agli utenti non snatura la piattaforma.
«Durante i primi giorni del test molte persone hanno usato tutti i 280 caratteri, ma solo perché era una cosa nuova», racconta la product manager Aliza Rosen. Adesso, svanito l’effetto novità, solo il 5% dei tweet supera i 140 caratteri e solo il 2% va oltre i 190. In compenso, spiega Rosen, si è visto che le persone impiegano meno tempo per pubblicare e che desistono meno frequentemente dal farlo, una volta iniziato a scrivere.
Gli obiettivi di Twitter consistono nell'attrarre più utenti possibili (sono 330 milioni) e far sì che trascorrano più tempo sul microblog in modo da avere più entrate pubblicitarie.