Le grandi navi (oltre le 55mila tonnellate di stazza) a Venezia non passeranno più dal canale della Giudecca e dal bacino di San Marco, “la nostra intenzione è farle approdare passando attraverso il canale di Malamocco”, come ha dichiarato il ministro Graziano Delrio, al termine del Comitato Interministeriale per la salvaguardia di Venezia, svoltosi a Roma.
Il ministro ha spiegato che "a regime le grandi navi andranno tutte nel canale nord di Marghera", precisando che "le due realtà possono coesistere in questa fase transitoria fino a quando il terminal di Marghera sarà attrezzato. Metteremo in campo una nuova determinazione dell'autorità Marittima per disciplinare il traffico temporaneo con nuovi criteri che tengano conto di tutte le variabili architettoniche paesaggistiche ambientali per preservare al massimo la laguna. Continuiamo a studiare ed esplorare la possibilità di sfruttare gli attuali canali perché non se ne scavino di nuovi".
Per realizzare il nuovo piano, sarà necessario intervenire per scavare il canale Vittorio Emanuele di circa due metri per rendere possibile il percorso. A tal proposito, il ministro Delrio ha parlato di un periodo transitorio di tre anni e mezzo per spostare completamente il traffico dal Bacino di San Marco al nuovo percorso alternativo.
Non mancano però all’appello anche le perplessità dei cittadini che vedono nel piano realizzato una soluzione parziale e non definitiva al problema dei danni provocati della permanenza dei giganti del mare all'interno dell'area lagunare; le preoccupazioni degli ambientalisti in merito agli scavi di nuovi canali in una laguna già segnata dal pesante squilibrio introdotto dai petroli e dalle altre manomissioni dell’ecosistema; il malcontento dei sindacati sulla torsione in chiave turistica dello sviluppo di Porto Marghera, sulla compresenza dei traffici commerciale, industriale e turistico.