Il film è ispirato alla storia sorprendentemente vera dell'improbabile amicizia tra il commesso indiano Abdul e la regina Vittoria, durante gli ultimi anni del suo regno. Abdul Karim (Ali Fazal) ha solo 24 anni quando sbarca in Inghilterra, casualmente inviato, in virtù della sua altezza, per consegnare un omaggio alla regina Vittoria (Judi Dench), in occasione del giubileo per i cinquant’anni del regno.
Lo sguardo curioso - incrociato in violazione dell’etichetta di corte - e l'animo incline alla ribellione del ragazzo fanno breccia nel cuore dell'anziana monarca, stanca di protocolli e rituali di corte e di notizie funeste dalle colonie britanniche. La noiosa routine infinita di inaugurazioni e rituali più o meno vuoti di significato hanno logorato la pazienza di una donna che tagliò nastri per 63 anni, 7 mesi e due giorni, dal 1837 al 1901.
Ecco allora che, affascinata dai racconti esotici e spensierati di Abdul, la regina comincia a preferire la compagnia del domestico alla cerchia di barbosi e petulanti consiglieri reali. Tanto che il giovane e inesperto si ritrova d'un tratto assistente personale dell'imperatrice d'India in persona. E l'anno dopo addirittura insegnante, incaricato di istruirla sulle questioni indiane, consigliere spirituale, ma soprattutto amico, se non addirittura figlio putativo.
Una figurata cancellata dalla storia per l’intervento invidioso degli avvoltoi della corte, su tutti il figlio Bertie, poi salito al trono come Edoardo VII, che darà alle fiamme la loro corrispondenza e ogni testimonianza di quella relazione.