Formula Airbnb: Italia terza nel mondo

Matteo Stifanelli, country manager Italia di Airbnb, la multinazionale degli affitti temporanei di camere (e non solo) incarna il nuovo corso della sharing economy. Con Impresa Turismo ha accettato di analizzare alcuni aspetti salienti dell’azienda e del servizio proposto, per aiutarci a capire meglio il fenomeno che sta rivoluzionando il mercato mondiale del turismo.

Airbnb è probabilmente il caso più eclatante di sharing economy applicata al viaggi, soggiorni e turismo. Può spiegare brevemente in cosa consiste questo tipo di proposta?
Airbnb è una piattaforma globale che permette a chiunque di mettere a disposizione uno spazio e a qualsiasi viaggiatore, di prenotare per il proprio soggiorno una casa, una stanza, una barca… ovunque in giro per il mondo. Il tutto attraverso il proprio pc o in mobilità, con lo smartphone o il tablet.

Chi è il cliente tipo di Airbnb?
Il viaggiatore di Airbnb è una persona curiosa, alla ricerca di uno spazio unico e che ha voglia di vivere un'esperienza locale. Il viaggiatore medio ha circa 34 anni ma il tipo di ospitalità proposta è adatta ad un pubblico molto ampio: chi ha una famiglia ad esempio sa benissimo quanto può essere utile poter avere una cucina a disposizione e magari anche un giardino per far giocare i bambini! Per gli host, l'età media è invece di 42 anni e nella maggioranza dei casi si tratta di persone che mettono a disposizione la casa in cui vivono quando sono in vacanza o la seconda casa quando non la utilizzano: il 92% degli host Airbnb ha infatti uno o due annunci sul portale.

In Italia qual è il territorio coperto? Dove si concentra la domanda?
Oggi in Italia sono disponibili più di 190mila spazi e questo fa del nostro paese il terzo al mondo per numero di alloggi su Airbnb, preceduto solo da Usa e Francia. Le destinazioni più richieste sono certamente le grandi città come Roma, Milano (anche grazie ad Expo) Firenze, Venezia e le località di vacanza come la Costiera Amalfitana, il Salento, le 5 Terre e la Sardegna. Nell'ultimo anno abbiamo registrato un'enorme crescita anche della montagna grazie al successo del Trentino Alto Adige.

Spesso arrivano accuse che siete avvantaggiati rispetto al sistema ricettivo tradizionale: come rispondete?
Airbnb ha reso accessibile a tutti una forma di ospitalità che era già ampiamente diffusa nel nostro paese. La grande novità risiede nel fatto che oggi, grazie alla tecnologia anche i non professionisti possono facilmente mettere a disposizione un proprio spazio in maniera occasionale. Questo nuovo fenomeno ha certamente bisogno di nuove regole ed è per questo che stiamo positivamente collaborando con le istituzioni a tutti i livelli. È chiaro però, che chi mette a disposizione la propria casa per qualche settimana magari quando è in vacanza, non può avere gli stessi oneri di chi svolge questa attività in maniera professionale.

L’adesione formale alla riscossione delle tasse di soggiorno è già effettiva?
Da ottobre di quest'anno a Parigi è attivo il "collect and remit": gli ospiti possono cioè versare la tassa di soggiorno attraverso il portale ed Airbnb si occupa di girare la tassa al comune di Parigi. In Italia, abbiamo intrapreso un percorso per giungere presto allo stesso risultato anche a Milano (dove è cambiata la legge regionale) e a Firenze.

I recenti fatti di Parigi mettono sul tavolo il tema della sicurezza per quasi tutti gli ambiti legati ai viaggi ed ai soggiorni. Come vi tutelate in tal senso? L’ospite Airbnb gode di assicurazioni?
Sicurezza e fiducia sono da sempre valori fondamentali per Airbnb. Ogni membro della community è registrato al portale con il proprio documento di identità e si costruisce nel tempo, viaggio dopo viaggio, una propria reputazione all'interno della community di Airbnb. Immaginate un host che riceve una richiesta di prenotazione da un utente che proviene dall'altra parte del mondo e che non conosce: oltre a vedere il suo documento, sarà fondamentale per lui sapere che quel viaggiatore ha già soggiornato in altre case Airbnb ed ha ricevuto sempre commenti positivi. Inoltre, il sistema di registrazione consente automaticamente di riconoscere se la persona che stiamo ospitando ha in comune con noi degli amici su altri social. In ogni caso è bene sottolineare che su Airbnb ogni host ha la possibilità di scegliere liberamente se accettare o no una prenotazione, per qualsiasi motivo. Sicuramente i recenti fatti di Parigi hanno reso di tragica attualità una tematica per noi di fondamentale importanza, anche in rapporto al Giubileo. Su questo fronte in particolare stiamo collaborando con le prefetture affinché tutti gli host possano comunicare alle autorità preposte in maniera semplice e veloce la presenza di ospiti nella propria casa.

Nell’epoca della sharing economy, realtà come Airbnb resteranno effetti collaterali della ricettività tradizionale o costringeranno quest’ultima ad adeguarsi ai tempi ed ai cambiamenti?
Solo quest'estate 17 milioni di persone hanno trascorso le loro vacanze in case Airbnb e il numero di viaggiatori, così come quello delle persone che scelgono di mettere la propria casa a disposizione è in continua crescita. Intercettare la crescente richiesta per questo tipo di ospitalità è certamente un'opportunità da cogliere per un paese a forte vocazione turistica come il nostro. Basti pensare che il numero di viaggiatori cinesi che hanno soggiornato su Airbnb è cresciuto del 700% soltanto lo scorso anno e, a beneficiarne, non è solo chi offre ospitalità ma tutta la filiera del commercio.

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