Quando il cibo il vino e il festival fanno spettacolo

di Rocco Lettieri

Collisioni edizione nr. 9


Renato Zero ha infiammato Barolo (il paese naturalmente) chiudendo in bellezza la nona edizione di Collisioni. 80.000 presenze in cinque giorni e oltre 60 ospiti sui palchi del Festival.
Collisioni si prepara alla grande edizione che sarà quella del decimo anno (7 a Barolo, e le prime tre a Novello). Un evento che rappresenta ormai un riferimento consolidato nel panorama nazionale dei festival e modello invidiato in tutta Italia, come dimostrano le numerose richieste di Regioni e Comuni da tutta la penisola per ospitare eventi a marchio Collisioni.
Musica, letteratura, cinema, degustazioni e dibattiti sul vino e sull’agricoltura italiana. Una formula sempre più vincente, quella dell’agrirock, ormai diventata una filosofia e una tendenza condivisa dalle centinaia di migliaia di follower che compongono la community di Collisioni.


Durante le giornate sui diversi palchi si sono succeduti, in contemporanea, grandi personaggi della letteratura, della musica, del cinema e della cultura italiana e internazionale: tra cui il premio Nobel Prize Gao Xingjian, Pietro Grasso, Luca Argentero, Jeffrey Eugenides, Vittorio Sgarbi, Alberto Angela, Paolo Virzì, Luca Barbareschi, Stefano Bartezzaghi, Aldo Cazzullo, Lorella Cuccarini, Alessandro Mannarino, Federico Zampaglione, Marco Travaglio, Veronica Pivetti, Roberto Vecchioni ed altri personaggi della musica e della stampa.
Fra coloro che hanno calcato il palco dei giovani, l’apertura è stata affidata al trio Daniele Silvestri, Carmen Consoli e Max Gazzè, saliti sul palco di Barolo per un set comune, per poi esibirsi individualmente con le proprie band. Nel gran finale i tre musicisti hanno suonato di nuovo insieme accompagnati dalle rispettive band. Unica produzione italiana in cartellone, studiata appositamente per il Festival Agrirock di Barolo. Non era mai accaduto prima che suonassero tutti e tre insieme, e soprattutto mai prima d’ora i tre artisti avevano sviluppato un vero progetto collaborativo insieme. Infatti, è stato un successo senza fine replicato per due sere.

Un sogno che si è fatto realtà

Due le altre novità: la presenza dei Placebo e della super star Robbie Williams. Il 18 sera un sold out già da mesi: Zerovskij…per Amore, un innovativo progetto del grande Renato Zero tra musica dal vivo e recitazione con 61 elementi d’orchestra sinfonica, 30 coristi, 7 attori. Non c’è che dire. Un’ottima annata per Barolo. La direzione artistica stava aspettando proprio lui e il sogno si è fatto realtà. Un concerto raccolto, con posti a sedere, per poco più di un migliaio di fortunati spettatori che hanno avuto l’onore di ascoltare il Poeta a Barolo per più di tre ore circondati dalle antiche vigne dei Cannubi. Vita, Odio, Amore, Tempo e Morte. Sono stati anche loro i protagonisti di “ZEROVSKIJ… per amore”, l’inedito progetto di Renato Zero, che sceglie ancora una volta un linguaggio unico e rivoluzionario per celebrare i suoi primi 50 anni di carriera. Più di un concerto una sinergia tra le arti, tra musica dal vivo e recitazione. Tre ore di magia, tra brani inediti e grandi successi del passato, luci ed effetti scenici, in cui la diversità sfida la normalità, e Renato Zero dimostra ancora una volta la sua capacità di raccontare il nostro tempo, attento come sempre a rappresentare l’interiorità con tutte le sue diverse sfumature. “Un sogno che si è fatto realtà! – ha commentato il direttore artistico Filippo Taricco - Parlavamo con l’artista di questo progetto dal bellissimo incontro a Collisioni 2015. Ma davvero non ci credevo. Renato a Collisioni! Che cosa dire se non che mi sento orgoglioso per Barolo e per tutto il Piemonte di essere stati scelti tra tanti festival prestigiosi in Italia per questa opera unica di arte, poesia, musica”.

Un paradiso per i golosi
Per mettere ordine nel variegato programma che ha animato cinque giorni, dal 14 al 18 Luglio, diamo spazio al palco Wine & Food, vero e proprio paradiso di tutti i golosi. Infatti, Sabato 15 e domenica 16 luglio, dalla mattina fino al tramonto, nel cortile del castello di Barolo, è stata riproposta la fortunata formula del dialogo fra mondo agricolo e pubblico di appassionati. Incontro imperdibile, dedicato a tutti coloro che, da anni, seguono con passione gli eventi dedicati al buon vino ed al buon cibo regionale italiano, presente nel ricco programma di Collisioni Festival.
Facendo tesoro dell’esperienza dello scorso anno, l’edizione 2017 ha arricchito la sua formula con una maggiore interazione fra palco e pubblico. Saltimbanchi e attori, musicisti e chef, hanno intrattenuto i presenti come in uno show unico, un vero spettacolo dell’enogastronomia d’eccellenza. Nel puro spirito di Collisioni si sono susseguiti anche incontri fuori dagli schemi, dove i grandi vini e i grandi cibi d’Italia sono usciti dagli schemi riservati al santuario degli esperti per giocare con gli spettatori: cantautori e musicisti, fumettisti e illustratori hanno regalato assaggi e sorsi tracciando sulla carta le ispirazioni che ogni bicchiere di vino e ogni morso di cibo suggeriva ai loro sensi e alla loro arte.
Pensavate di essere grandi bevitori? WineMarathon, tappa di un’eccentrica maratona per gli sportivi da bicchiere, ha permesso un vero e proprio Giro d’Italia enogastronomico, dal Piemonte alla Basilicata, dalle Marche alla Sicilia, passando per il Friuli e la Liguria, stando fermi solcando il Belpaese macinando centinaia di chilometri solo con bicchieri alla mano fra vigneti d’eccellenza, paesaggi mozzafiato e città d’arte, tra le colline e suggestivi paesaggi agricoli della penisola. Come sempre i protagonisti sono stati i produttori stessi, le aziende d’eccellenza, i food e i wine blogger, giornalisti internazionali, sommelier, assaggiatori, cuochi, pasticceri, ed il pubblico, in un dialogo didattico e interattivo alla scoperta di tutta la ricchezza e la qualità del made in Italy.

La maratona del gusto

Nel Castello di Barolo ha trovato spazio Agrilab, che diventerà negli anni a venire la sede delle iniziative “food” di Collisioni. Nello specifico diamo sequenza di alcuni degli incontri più significativi a cominciare dalla Sweet Valley: la Valle dei dolci – Asti D.O.C.G. La valle del fiume Tanaro contornata dalle morbide colline delle Langhe è diventata La Valle del Dolce. Pasticceri fantasiosi hanno prodotto squisiti dolci abbinati alle impertinenti bollicine del Moscato d’Asti D.O.C.G. e all’antichissima tradizione dell’Asti D.O.C.G., spumante dolce per eccellenza. Un tripudio di coccole e dolci attenzioni, da far impallidire e tremare i polsi a Willie Wonka e alla sua fabbrica di cioccolato.
La Wine Marathon, di cui abbiamo fatto cenno sopra, ha aperto il viaggio con la Basilicata, terra magica e antica in continuo rinnovamento senza mai perdere il legame con la sua storia millenaria. Assaggi di sapori della tradizione (taralli e biscotti biologici, salumi sfiziosi e saporiti formaggi) accompagnati da degustazioni di Aglianico del Vulture, il “Barolo del Sud”, che ha condiviso i calici con alcune fra le migliori aziende produttrici di Barolo, il Re dei Vini piemontesi.
La Regione Liguria ha presentato: La Milano Sanremo del Gusto, con un ospite d’eccezione, l’apprezzato attore, comico e drammaturgo Carlo Gabardini che ha presentato la tappa del Campionato mondiale del Pesto organizzato da Palati Fini, nella quale si sono sfidati con mortaio e pestello anche foodblogger ed influencer.
Ancora uno vero show: Bread Religion – Pizza e vino. Peccati di gola. Il Molino Quaglia, produttore di farine d’eccellenza, è tornato al festival Collisioni rinnovando il connubio arte-alimentazione. Qui i “vini da pizza” hanno sposato i grandi prodotti da forno. Petra, la farina di grano tenero italiano da agricoltura sostenibile e biologica macinata a pietra, è stata interpretata in gustosi pani e focacce.
Vino e Salute: seconda Wine Marathon. Il Consorzio Tutela Vini Montefalco è stato in ottima compagnia con “Le Famiglie Amarone d’Arte”, con alcune cantine pregiate del Brunello di Montalcino e il vino da agricoltura biodinamica Sangiovese Rubicone Giury 2014 di Tenuta Mara. In cattedra Michael Apstein, colonnista e critico di vino per WineReviewOnLine.com.
Marche: terra di cultura e di sapori. Un altro gradito ritorno sul Palco Wine & Food, all’interno del Cortile del Castello di Barolo, è stata la regione Marche ed il suo Istituto Marchigiano di Tutela Vini. I fortunati presenti preiscritti hanno degustato prelibatezze quali le olive all’ascolana, il Cascioburger, l’Olio delle Marche, i formaggi e il superbo Ciauscolo, il salame spalmabile marchigiano, il tutto accompagnato dalle eccellenze enologiche come il Verdicchio D.O.C.G, e il Rosso Conero.
Il Friuli Venezia Giulia incontra il Piemonte. Eccellenze a confronto. Rinnovando la grande amicizia con il Festival Collisioni e con la Regione Piemonte, il Friuli ha posto sul piatto l’icona San Daniele, tagliato al coltello direttamente sul palco. E naturalmente i grandi bianchi del Friuli con i grandi rossi della regione ospitante.
Chiusura con Sicilia mon amour: Regione Siciliana vs consorzio del Barolo. La Regione Siciliana, culla mediterranea di culture, profumi e sapori ha fatto degustare i suoi vini carichi di storia mischiando i prodotti tipici ai vini del Consorzio “Alta Langa”, orgoglio delle bollicine piemontesi e l’autorevolezza del Consorzio di Tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, nella terrazza del palco del Castello, attorniata dalle maestose vigne del Nebbiolo da Barolo.

Il Progetto Vino
Agrirock-Collisioni è una marea umana che si ritrova ogni anno a Barolo per associare alla grande musica e alla letteratura internazionale i grandi vini e i grandi prodotti della cucina piemontese e italiana, persone desiderose di informarsi, comprendere meglio, incontrare direttamente i produttori che vengono da tutte le regioni d’Italia. Una manifestazione pensata per i giovani curiosi di conoscere e di sperimentare nuovi approcci al cibo e al vino. Per loro non lezioni ma rappresentazioni ed animazioni di un mondo, quello agroalimentare, a cui i giovani stanno ritornando con entusiasmo e con volontà di innovare.
Collisioni è un parterre di grande prestigio, un segnale forte voluto da Ian D’Agata e Filippo Taricco per aiutare concretamente i produttori a penetrare i mercati esteri attraverso chi il vino lo acquista, lo suggerisce, lo promuove e lo consuma ogni giorno. Qui ci sono i giovani (oltre il 50% dell’immenso pubblico del Festival è under 30), che assetati di conoscenza parlano agli autori, ai cantanti, ai registi e alle grandi star, sono loro che si rivolgono ai produttori che hanno scelto di scendere dalla cattedra per mescolarsi nel mare di idee ed emozioni che un grande vino o un grande prodotto di alta cucina sa comunicare, senza troppe parole. Crescono ogni anno le aziende e i territori che cercano un rapporto diretto con il pubblico, proprio quello che negli ultimi anni si sta consolidando anche on line, disintermediando critici e guide. Perché i Millennials non sembrano gradire molto chi si cala dall’alto, ma amano sperimentare, scoprire piccole realtà meno note, privilegiare l’aspetto socializzante in un percorso di conoscenza più infedele e avventuroso.
Ian D’Agata è consulente scientifico di Vinitaly International e Direttore scientifico di Vinitaly international Academy, autore anche di libri (il suo Native Wine Grapes of Italy ha vinto il 2015 Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year, cioè l’Oscar dei libri del vino, mai vinto prima da un italiano), Contributing Editor di Decanter (GB), è anche responsabile di redazione per i vini del centro e sud Italia, Alsazia e Canada per Vinous (USA). È corrispondente italiano della rivista cinese TasteSpirit e insegna cultura enologica italiana nel Master’s Program del corso Food Sciences della New York University (USA). Insomma con lui siamo in buone mani.
Direttore Creativo del Progetto Vino di Collisioni ci ha detto: “Sono felice di aver contribuito a creare un progetto culturale sul vino che punta ad essere di assoluto prestigio e di ampio respiro internazionale. Collisioni è un festival eccezionale che riesce come nient’altro in Italia a mettere insieme artisti di valore unico conosciuti in tutto il mondo quali Sting, Mark Knopfler e premi Nobel per la letteratura, come Herta Müller o Vidia Naipaul utilizzando la cultura e lo spettacolo come strumenti per la promozione dei prodotti enogastronomici di tutte le regioni italiane in patria e all’estero. Nel pensare e costruire il programma, reso possibile grazie alla collaborazione delle tante realtà regionali e consorzi di tutela italiani che da anni sostengono il festival, ho cercato di rispondere ad una doppia esigenza: da un lato invitando alcuni dei più autorevoli critici vinicoli e giornalisti al mondo, per creare una consuetudine tra la scena internazionale della critica vinicola, i produttori, i consorzi di tutta Italia e i loro vini, e dall’altra, creare un panel di degustazioni e incontri di carattere didattico che fossero comprensibili a un vasto pubblico. Incontri dinamici e accattivanti per non deludere le migliaia di appassionati che ogni anno da tutta Italia e dall’estero vengono a Collisioni anche per scoprire i grandi vini italiani e imparare a degustarli”.
A parlare sono i numeri: 62 esperti da tutto il mondo con nomi di altissimo livello: 57 giornalisti di 15 Paesi del mondo intero e 5 italiani. Cinque giorni di degustazioni e altrettanti giorni di visite nelle cantine delle Langhe.

Le degustazioni e le visite alle aziende

I giornalisti partecipanti a Collisioni 2017 sono stai ospitati in due grandi Hotel di Alba. Alle ore 08,30 puntuale, partenza con due bus per Barolo. Tutte le degustazioni sono state organizzate nelle tre sale del Castello di Barolo. Gli esperti venivano divisi in tre commissioni di 20 persone, anche cambiati durante le giornate, più quattro coordinatori/moderatori/relatori e anche uno traduttore (lingua parlata inglese). Molte le degustazioni giornaliere: almeno due al mattino e altrettante al pomeriggio con leggero pranzo a buffet. La sera i tre gruppi venivano indirizzati presso altrettante aziende ospitanti sempre nella zona Langarola dei comuni produttori di vino Barolo DOCG.
Raccontare una sequenza di degustazione sarebbe tempo perso per mancanza di spazi necessari, ma mi sembra giusto raccontare almeno quanto mi è stato utile poter partecipare per una settimana fra gli ospiti di Collisioni. Le degustazioni si svolgono in totale tranquillità, serviti da bravi sommelier, discreti e molto attenti. Ognuno degusta per sé ed ognuno annota le sue impressioni. Quello che si nota, in ogni situazione e qualunque sia il vino versato, è l’approccio silenzioso, senza rumoreggiamenti vocali o aspirazioni fantasiose. Ognuno ha tre/quattro minuti per valutare brillantezza, profumi, sentori in bocca, equilibrio, acidità, tannicità e lunghezza finale. I produttori presenti intervengono con poche e significative informazioni o rispondono a domande concrete che vengono dai presenti (non per forza giornalisti, ma importatori, buyer, distributori, consulenti).
Di certo non si parla dei fiori o dei frutti o dei gusti che ognuno avverte. Un cambio di rotta che porta a dialogare senza toccare costi o premi o medaglie. Qualcuno dei produttori presenti si lascia andare a informazioni aziendali e/o familiari, ma niente di più. Certamente la disamina che ognuno fa di quel vino è relativa al proprio modo (o mondo) di operare. Dialogare in questo contesto sui singoli aspetti di quel vino non è un approccio che troverebbe positività. Conta molto sapere di quel vino da quale zona viene, da quale regione, da quale vitigno, poiché ci sono persone presenti in sala che pur avendo degustato vini del mondo, quando vengono in Italia non sanno bene dove potrebbe essere localizzata la Liguria piuttosto che la Puglia e/o la Basilicata. Molti altri per la prima volta scoprono il vitigno Nascetta o Pugnitello o il Susumaniello. A molti ad esempio è piaciuto sentir parlar del vitigno Merera ricomparso sulle colline della Valcalepio Bergamasca. Ecco queste sono le cose che possono aiutare queste persone ad avere un’idea di cosa hanno avuto nel bicchiere e se può servire alla causa della loro presenza. Bravissimo Ian a dare più spazio ad ogni vino piuttosto che fare più assaggi senza informazioni. Vale il proverbio: pochi ma buoni.

I ringraziamenti degli organizzatori
In chiusura mi sembra giusto far sapere che neanche tre giorni dopo arriva via email un ringraziamento dagli organizzatori per la presenza a Collisioni che racconta così: “Caro ospite un grazie personale per la tua partecipazione a questa edizione di Collisioni. Sei stato un partecipante “panel” veramente competente e di alta qualità; tutti voi avete formato una squadra capace di dare un contributo personale che amplia notevolmente questa esperienza per tutti coloro che sono coinvolti. Il Wine Project è ognuno di voi e credo vivamente di aver capito che voi svolgete un ruolo fondamentale per il successo dell’evento. Grazie al tuo atteggiamento professionale, alla tua collaborazione e al tuo reciproco supporto, il Wine Project continuerà a crescere, dando la possibilità ai produttori e ai consorzi di comunicare e, soprattutto, di imparare da un gruppo internazionale di professionisti, credibile e qualificato. Ho la possibilità di farvi sapere che non ci fermiamo qui: il Progetto Vino continua nella sua missione con eventi e progetti tutto l’anno. Collisioni continua con le sue spin-off “On The Road” nelle Marche, nel Friuli e in alcune nuove località, come pure con i suoi appuntamenti “Wine Educational Board” e nuove iniziative che ti faremo sapere…”. 

Maggiori informazioni su: www.collisioni.it

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